Global center - Console, Videogames, Personal Computer, Calcio, Anime e manga, Grafica, Off topic, Sexy.

Muramasa: The Demon Blade

« Older   Newer »
  Share  
__G i u `
view post Posted on 4/12/2009, 15:28




Muramasa: The Demon Blade


image

Genere: Azione
Produttore: Marvelous Entertainment
Sviluppatore: Vanilla Ware
Lingua: Giapponese (testi a schermo in italiano)
Giocatori: 1

Grafica: 9.0
Sonoro: 8.5
Giocabilità: 7.5
Longevità: 8.5
Voto: 8.3

Pro:
- Stilisticamente divino
- Colonna sonora evocativa
- Combattimenti divertenti e impegnativi...
- Longevità molto elevata


Contro:
- Eccesivo backtracking
- Concept non originale
- ...ma alla lunga può risultare ripetitivo




Gli action game in 2D hanno vissuto la loro epoca d’oro ai tempi della generazione a 16 bit. Con l’avvento della grafica poligonale e di nuovi generi più accattivanti ed articolati, questa tipologia videoludica si è persa nei meandri del passato. E’ un luogo comune pensare ad un concept ormai ben lontano dagli standard attuali come a qualcosa di “vecchio” e “superato”, ma quest’affermazione è quanto mai sbagliata. Basti pensare all’enorme successo del titolo Castle Crasher uscito su Xbox Live Arcade non molto tempo fa, in cui la possibilità di cooperare in quattro aveva spinto milioni di giocatori a tuffarsi in questo mondo dal sapore antico. E questo è anche l'obiettivo che riesce a portare a termine Muramasa: The Demon Blade, ovvero, prendere una meccanica di gioco del passato cercando di attualizzarla sia nel gameplay che nello stile grafico. Siete pronti a visitare l'antico Giappone?

Due protagonisti, due storie diverse
All’inizio della vostra avventura sarete chiamati a scegliere quale dei due personaggi principali impersonare. La scelta è tra il misterioso Kisuke, un ninja rinnegato che ha perso la memoria, e la dolce ma letale Momohime, fanciulla posseduta da un demone alla ricerca della sua spada. I due percorreranno strade, incontreranno boss e vivranno storie differenti. Tutto ciò a beneficio della longevità generale del titolo, vista anche la presenza di finali multipli. Le differenze non terminano certo qui: ad esempio le spade a disposizione saranno completamente diverse e, come se non bastasse, anche il gameplay subirà delle lievi modifiche. Entrando nello specifico dei due protagonisti, Momohime risulta essere molto più agile nei movimenti, soprattutto quelli aerei, mentre Kisuke dispone di una maggiore potenza d’attacco a sacrificio della rapidità negli spostamenti (da considerare sempre in relazione a Momohime e non come valore assoluto). Appare chiara l’intenzione degli sviluppatori, ovvero, dare all’utenza due visioni del gioco in una singola soluzione. A facilitarvi l’esperienza ci pensa inoltre la possibilità d’iniziare contemporaneamente due partite distinte con entrambi, a livelli di difficoltà anche diversi, se lo vorrete. Da questo punto di vista la libertà è massima, visto che se troverete troppo difficile, o viceversa, troppo facile il gioco avrete modo di cambiare il livello di sfida quando caricherete il salvataggio.

Classico e divertente
Quanto descritto in precedenza definisce in breve Muramasa, in quanto i Vanilla Ware (chi non ricorda Odin Sphere?) tornano sulla scena videoludica in grande stile, con un altro prodotto in 2D in grado di ammaliare chi ha amato/odiato il loro precedente lavoro. E’ però innegabile non riconoscere alcuni aspetti ereditati da Odin Sphere e non stiamo parlando del superbo lavoro grafico, ma di buone dosi di backtracking e di una tendenza a ripetere determinate meccaniche di gioco senza rinnovarle nel tempo. Ma procediamo con ordine. Muramasa è un action in 2D vecchia scuola, come abbiamo già descritto in precedenza, che pesca a piene mani da un passato glorioso per questo genere videoludico ed infatti il gameplay risulta essere di facile assimilazione sin dall’inizio. Per i giocatori di vecchia data sarà un po’ come rispolverare le proprie abilità, per i novizi invece potrebbe essere l’inizio di un amore. Il personaggio viene controllato attraverso lo stick analogico del Nunchuk mentre le azioni quali gli attacchi, l'utilizzo degli oggetti e il cambio della spada sono affidati ai restanti pulsanti.
Il gioco offre ben tre modalità per il sistema di controllo: l'accoppiata Wii Remote - Nunchuk, il Classic Controller e il vecchio ma sempre precisissimo joypad del GameCube. In questo senso è stato fatto un altro passo in avanti verso il giocatore, in quanto potrete decidere quale configurazione si adatta meglio al vostro stile di gioco. Una volta superato il breve tutorial, sarete pronti all’azione. L’aspetto migliore di tutto il gioco risiede proprio nei combattimenti, i quali sono sempre divertenti e vi spingeranno a cercare nuove metodologie d’attacco per contrastare i nemici. Se all’inizio dovrete affrontare dei semplici ninja, in seguito arriveranno nemici aerei come mostri mitologici o guerrieri fissati ad un grande aquilone, senza contare le varie evoluzioni degli avversari di base i quali inizieranno a cambiare strategia d’attacco oltre a usare armi più potenti come gli esplosivi o opteranno per un approccio molto orientato verso la difesa, come nel caso dei samurai. Combinare le varie mosse d’attacco per concatenare più colpi possibili rappresenterà una vera e propria “sfida nella sfida” per i patiti del genere e per tutti quelli che amano scoprire ogni possibile via per affrontare uno scontro. Per quanto il tutto si riduca a combinazioni rapide e molto semplici da effettuare, sarà sempre necessario applicare un minimo di tattica per dosare al meglio le energie ed evitare inutili danni. A dare profondità al gameplay partecipano diversi fattori, tra cui l'eccellente possibilità di forgiare nuove spade man mano che si progredisce nel gioco. Ovviamente le vostre armi non sono comuni strumenti di morte dal momento che a crearle sarà Senji Muramasa, creatore delle spade Muramasa, ovvero armi che richiedono sempre un sacrificio di sangue e nel caso in cui si spezzino sono in grado di auto rigenerarsi se riposte nel loro fodero. Quando vorrete forgiare una nuova spada accederete ad un menu che vi mostrerà uno schema simile ad un albero genealogico, il quale collega le varie armi in modo da farvi scegliere quale percorso è più indicato per voi oltre che i requisiti per poterle impugnare. Alcune di esse rappresentano dei veri e propri punti di snodo, in quanto le otterrete andando avanti nella storia e avranno come scopo quello di abbattere delle particolari barriere di energia che altrimenti potrebbero impedirvi di accedere ad alcune aree di un livello. I requisiti per creare una nuova arma sono lo spirito, le anime e il livello di forza del giocatore. Il primo si ottiene mangiando prelibate ricette della cucina giapponese,sia attraverso dei ristoranti oppure cucinandovi da soli i piatti. Nel secondo caso dovrete però recuperare la ricetta originaria e gli ingredienti base, attraverso una metodologia già vista nella saga Jrpg “Tales Of” di Namco Bandai.
Le anime possono essere raccolte attraverso le varie sessioni oppure uccidendo i nemici che incontrerete, queste non solo si accumulano, ma hanno anche la funzione di “guarire” le spade spezzate all’interno del fodero. In ultimo c’è il livello di forza del vostro personaggio, il quale salirà di pari passo con il livello del giocatore: più incontri vincerete nel minor tempo possibile, maggiori saranno i punti esperienza guadagnati, in modo da poter salire di livello velocemente e ottenere le migliori spade il prima possibile. Inedita l’idea di creare due ramificazioni diverse per i personaggi, così facendo vi ritroverete ad ottenere armi sempre nuove e in alcuni punti ci saranno spade da forgiare in comune.

La via delle spade
I nostri protagonisti maneggeranno soltanto una spada alla volta, ma potranno equipaggiare fino a tre di esse più un oggetto come un amuleto o un indumento speciale con abilità intrinseche. Anche le vostre armi godono di alcune particolarità, ad esempio ognuna di esse nasconde un’Arte Segreta, una mossa dall’alto potenziale bellico ad un costo elevato: la salute della spada. Sì perché il vostro arsenale non può durare in eterno e quando si danneggia ha bisogno di riposo. Parare o respingere shuriken, proteggersi dalle altre spade o sferrare colpi segreti fa decrescere la barra vitale della spada e una volta arrivata al limite essa si spezza. In quel momento sarete vulnerabili agli attacchi nemici, farete bene quindi a premere velocemente il tasto C relativo all’estrazione delle altre spade (sfoderare rapido) in modo da proteggervi e, al tempo stesso, sferrare un attacco a tutto schermo di particolare potenza. Alcune di esse poi non solo offrono abilità attive, ma anche di supporto come una digestione accelerata. L’esempio calza a pennello per spiegarvi come ripristinare la propria candela della vita durante la battaglia. In sostanza avrete modo di equipaggiare un oggetto rapido da usare attraverso il D-Pad. Di solito quest’ultimi hanno tutti finalità curative ma ne esistono anche di altri tipi. Nel caso in cui voleste usare una polpetta di riso dovrete aspettare che l’indicatore della sazietà si esaurisca prima di poterne mangiare un’altra. Non commettete l’errore di sottovalutare questo dettaglio in quanto nelle situazioni più pericolose non potrete curarvi istantaneamente fino al momento in cui sarete di nuovo affamati. Concludiamo la nostra analisi riferita al gameplay rilevando un equilibrato livello di difficoltà che se al livello Muso (Normale) appare accessibile ai più e permette di godersi il gioco senza troppi patemi, impostandolo su Shura (Difficile) le cose cambiano radicalmente, in quanto i danni subiti saranno maggiori e i nemici saranno più ostici da sottomettere fin dai primi momenti di gioco. Raccomandato solo a chi ha tanta pazienza e abilità, oltre che esperienza nel genere.

Un quadro in movimento
Il primo impatto con Muramasa rapisce lo sguardo del giocatore. La definizione “un quadro in movimento” riesce solo in parte a descrivere la meraviglia stilistica che si ha di fronte. Un concentrato di arte giapponese allo stato puro, colori, animazioni, tratti e personaggi presi direttamente dalle illustrazioni del Paese del Sol Levante. Difficilmente si può rimanere impassibili a tanta bellezza estetica: le ambientazioni variano dalla foresta ai tipici ponti di pietra con i ciliegi in fiore, oppure pagode altissime completamente illuminate, scenari di campagna giapponese, picchi impervi, spiagge coperte da nuvole nere e mari tempestosi i quali sembrano usciti dalle illustrazioni di Hiroshige. Senza dubbio si tratta di una delle migliori realizzazioni grafiche in 2D degli ultimi anni.
Se si aggiunge un frame rate stabile come una roccia avrete chiaro il quadro della situazione: combattere nei panni di un ninja attraverso scenari curati ed evocativi. I personaggi che popolano il mondo di Muramasa sono la caricatura perfetta delle figure del tempo. I contadini con la zappa e i vestiti rimboccati a metà, i monaci vecchi e con la barba bianca, le donne nei loro kimono tradizionali, i facchini che trasportavano le persone con le loro braccia sono rappresentati come esseri molto muscolosi ma segnati dalla fatica. Senza parlare della varietà grafica delle spade: nonostante siano più di cento, ognuna ha una forma e dei colori diversi dall’altra. La cura certosina di una estetica d’impatto si riscontra anche nel libretto d'istruzioni che accompagna il gioco: completamente a colori ed ottimamente realizzato, davvero una graziosa aggiunta. Il risultato finale vi farà respirare l’aria dell’antico Giappone come nessun altro titolo ha mai fatto in precedenza.
Muramasa riesce a colpire non solo l’occhio, ma anche l’orecchio grazie ad una bellissima colonna sonora. Anche qui l’impronta orientale del suono lento e cadenzato la fa da padrona accompagnando i due protagonisti in ogni occasione grazie a brani elaborati e adatti alla situazione. Il doppiaggio in lingua giapponese è molto d'atmosfera e l'ottima localizzazione di testi e sottotitoli in italiano completa al meglio questo aspetto.

Non è tutto oro quello che luccica
Se la recensione si fosse fermata al paragrafo precedente avremmo avuto un titolo senza difetti, un must have per tutti, ma purtroppo non è così. La prima sbavatura può essere riscontrata nella tendenza del gioco a ripetere le stesse meccaniche per tutta la durata della storia. Si corre verso la meta, sconfitto il boss ci sarà una piccola scena per far progredire la trama e poi via di backtracking fino alla prossima nuova area da perlustrare ed affrontare. Ovviamente con l’anima e lo spirito accumulati forgerete nuove spade per cambiare quelle vecchie e così via per tutto il gioco. E’ anche vero che la stessa tipologia di meccanica è in qualche modo “incastrata” all’interno di questa gabbia strutturale, ma non si sono fatti molti sforzi in questo senso per variare le cose e non basta avere cento spade da forgiare per raggiungere lo scopo. Si tratta indubbiamente di un gioco che, per struttura e dinamiche proposte, potrebbe risultare troppo ripetitivo per alcuni e alla lunga limitato nelle meccaniche proposte e mosse a disposizione ma allo stesso modo potrebbe divertire numerosi appassionati immergendoli all'interno di un'atmosfera d'altri tempi, che esalta un genere ormai quasi scomparso come quello degli action game in 2D, portando la giocabilità ai massimi livelli.
 
Top
0 replies since 4/12/2009, 15:28   70 views
  Share